Il Perfluoroctanesulfonate (PFOS) e il Perfluorooctanoic acid (PFOA) rientrano nella categoria di contaminanti emergenti, sono particolamente persistenti nell’ambiente e difficilmente soggetti a degradazione. La loro tossicità e il loro potenziale bioaccumulo è estremamente pericoloso per la salute umana e per l’ambiente.
In generale i PFC sono largamente impiegati nei diversi settori industriali e commerciali: coating, packaging, industria tessile, fotografia, fotolitografia, semiconduttori, etc.
La ricerca dei PFC è iniziata negli anni ‘90 dopo che ne sono stati trovati residui in campioni di sangue umano e animale.
L’analisi chimica di PFOS e PFOA nelle acque è ritenuta fondamentale poichè nella loro forma anionica sono molto solubili in acqua, possono migrare facilmente dal suolo, raggiungere le falde, e arrivare quindi a percorrere lunghissime distanze. Sono sempre più i paesi che emanano specifiche linee guida per regolare il controllo dei livelli di PFC sulle acque potabili.
Il metodo EPA 537 descrive la metodica in LC/MS/MS per analizzare campioni di acque potabili, e impiega standard nativi e marcati, cartucce SPE e colonna per LC/MS disponibili presso LabService Analytica: